Israele e Palestina: tra diritto internazionale e ragion di Stato

LA TEMATICA ISRAELO PALESTINESE PROTAGONISTA IN UNICOLLEGE!

 

Si è svolto giovedì 14 dicembre, nella sede Unicollege di Mantova, l’incontro sulla tematica internazionale particolarmente attuale quale quella legata ad Israele e Palestina.

 

Due sono stati i temi dell’incontro. Il primo dal titolo “Israele e Palestina: tra diritto internazionale e ragion di Stato”, con Daniele Trabucco, Professore associato di Diritto Costituzionale italiano e comparato presso la Libera Accademia degli Studi di Bellinzona (Svizzera)/INDEF e Professore di Diritto Costituzionale in Unicollege SSML, SSML “San Domenico” di Roma e SSML Unidolomiti.

 

Il professor Trabucco, dopo un ampio excursus storico sulle origini della zona ha sottolineato come, a far data dalla fine nel 1948 del mandato britannico e la contemporanea nascita dello Stato d’Israele, la situazione divenne esplosiva anche a fronte di un crescente nazionalismo palestinese.

 

Una situazione che ha visto poi nel corso degli anni guerre, intifada, terrorismi e ogni tipo di scontro come inevitabile conseguenza di una politica delle grandi potenze troppo ambigua in quanto legata da un lato alla forte pressione degli ebrei presenti negli Stati Uniti e dalle politiche delle Nazioni Unite e, dall’altra, dai grandi interessi legati alle risorse energetiche per le quali si rendeva indispensabile una politica filo-araba.

 

Alla fine del suo brillante ed interessante intervento il professor Trabucco si è posto poi la domanda che fa riferimento al tema centrale della sua presentazione e cioè: di quale confronto in termini costituzionali si possa parlare tra lo Stato d’Israele e un non-Stato come quello Palestinese che manca per la sua esistenza di uno dei requisiti fondamentali per l’esistenza stessa dello Stato ossia la sua effettività territoriale.

 

Con la forte definizione di “L’ Apartheid di Israele” è iniziato invece l’intervento della coordinatrice MENA (Middle East and North Africa) per conto di Amnesty International Italia, l’avvocata  Lucrezia Boscari, la quale ha evidenziato le grandi difficoltà e segregazioni alle quali è sottoposto il popolo palestinese che vive nella striscia di Gaza, in questi giorni ulteriormente aumentate a seguito dell’assedio continuo dell’esercito Israeliano che ha reso la situazione ancora più drammatica e insostenibile.

 

Una descrizione cruda e realistica di una forma di apartheid continua e che da anni sta mettendo in ginocchio la popolazione palestinese della zona rendendo la vita quotidiana difficilissima e la speranza per il futuro una vaga chimera.

 

Oltre ai due conferenzieri è intervenuto anche Mario Vacca, economista e Manager che si  occupa prevalentemente di operazioni straordinarie d’impresa, nonché giornalista per diverse testate, il quale ha dato la sua interpretazione dal punto di vista economico evidenziando come la guerra sia un business e come tale ha le sue regole e suggerendo anche ipotesi quali lo scoppio di questa nuova guerra come una necessità, a fronte di un ridotto interesse per la guerra di Ucraina dove evidentemente sono venute meno le attività che muovono i meccanismi economici.

 

Infine Lamberto Colla, direttore della Gazzetta dell’Emilia, ha chiuso l’incontro riassumendo nel termine ingarbugliamento, la complessa situazione per evidenziare come ogni volta che si arriva vicini ad un accordo di possibile pace e convivenza pacifica succede sempre qualcosa che rimette in gioco e in discussione tutto, e ogni volta si riparte quasi da zero. Nel suo discorso il dottor Colla ha parlato di Hamas e delle ambigue connivenze con il governo israeliano, della sproporzione tra quanto subito da Israele il 7 ottobre e la cruenta reazione con la morte di oltre 18.000 palestinesi peraltro prevalentemente civili, della consistente presenza di ebrei nell’amministrazione Biden che influenza decisioni a favore o blocca quelle a sfavore anche in sede ONU.

 

Insomma, un ulteriore excursus su una situazione quanto mai complessa e di difficile risoluzione, soprattutto pericolosa, visti i grandi interessi economici legati alle risorse nell’area più estesa e la presenza dell’Iran come potenziale detonatore di una guerra di vaste dimensioni.

 

Ha moderato tenendo le fila dei discorsi dei vari oratori il professor Michele Borgato, docente di diritto dell’Unione Europea e diritto internazionale nell’istituto ad ordinamento universitario Unicollege di Mantova nonché dottorando in diritto dell’Unione Europea e autore di diverse pubblicazioni scientifiche in ambito giuridico.

 

Un approfondimento dei contenuti sviluppati nell’ambito della conferenza si può trovare al seguente link: https://www.gazzettadellemilia.it/politica/item/44223-perch%C3%A9-il-conflitto-israelo-%E2%80%93-palestinese