La tutela dei diritti umani in un mondo di guerra

IN UNICOLLEGE SI ANALIZZA LA TUTELA DEGLI INDIFESI NEI CONFLITTI ARMATI

Sì è tenuto in Unicollege Torino, il giorno 16 gennaio, il convegno “La tutela dei diritti umani in un mondo di guerra”.

L’incontro è stato organizzato dal professor Omar Porro, docente di Relazioni internazionali e Diplomacy in a global world.
Ha aperto l’incontro il Direttore della sede, professor Giosuè Prezioso, che ha salutato i partecipanti, invitati e studenti, sottolineando l’importanza di questi eventi come momenti di stimolo e di riflessione per lo scambio di pensieri e di idee sui temi proposti.

Ospiti dell’evento Maria Costanza Trapanelli, presidente del Comitato per il Piemonte dell’Unicef, Carmine Festa, direttore del Corriere Torino, Luca Andreani, responsabile circoscrizione Piemonte e Valle D’Aosta di Amnesty International e il professor Edmondo
Bertaina, docente Unicollege, il quale ha moderato l’incontro.

Il professor Porro ha da subito sollevato l’attenzione sulla definizione di conflitto armato
ed evidenziato il rischio di violazione dei diritti umani e le conseguenze che ricadono maggiormente su donne, anziani e bambini. Sono state poi oggetto di discussione le guerre di cui si sente maggiormente parlare oggi, quella israelo-palestinese e quella russo-ucraina, facendo prima una digressione storica e poi un punto della situazione a livello di vittime.
“In ogni guerra sono soprattutto le fasce più deboli della popolazione a pagare le conseguenze del conflitto – ha spiegato il professor Porro – Per questo non si può non parlare di diritti umani quando si analizzano i conflitti armati nel mondo”.
Il docente ha terminato riflettendo sulla diversità delle guerre che portano però ad una stessa fine, ossia un ingente numero di vittime.
È stato seguito dal professor Edmondo Bertaina, che ha esaminato la gravità delle conseguenze dei conflitti su tutti noi e l’inattendibilità delle informazioni che ci arrivano. “La comunità europea dovrà scegliere cosa fare, come farlo e come arrivare ad avere il potere di fermare questi drammi – ha affermato il docente – dopo la Seconda Guerra Mondiale abbiamo avuto 70 anni di pace che rendono l’Europa un gioiello nel mondo”. Maria Costanza Trapanelli, ha elencato i numeri, purtroppo altissimi, dei bambini vittime
di guerre tra il 2005 e il 2022, affermando che : “In tutte le guerre i bambini sono protagonisti ma non dovrebbero essere coinvolti e poter studiare, giocare e avere diritto
alle cure”. Ha concluso illustrando la storia della nascita dell’Unicef e elencando le ripetute violazioni dei diritti umani individuate dall’Onu.
Carmine Festa, ha improntato il discorso sulla mancanza di equilibrio e leadership globale, facendo capire il bisogno di una “statura” politica in grado di evitare i conflitti e di
una classe dirigente che si ponga il problema del rispetto dei diritti umani.
Infine, Luca Andreani, ha focalizzato il suo discorso sulla tesi: “Se mai esisteva un tempo semplice non è quello attuale”. Andreani ha analizzato i principi del diritto umanitario calandoli in esempi pratici: “Le conseguenze delle violazioni dei principi ricadono su tutti ma non bisogna mollare e Amnesty continua a combattere”.

Ulteriori dettagli sui contenuti sviluppati nell’ambito della conferenza sono disponibili al
seguente link.